LA PICCOLA PRINCIPESSA


C’era una volta in un Paese lontano al di là del mare…….


Questa favola inizia così ma il tempo e il luogo sono imprecisati…..
la storia potrebbe essere accaduta 26 anni fa o dieci anni fa o solo ieri o domani e…
potrebbe essere stata lontano un mare o più vicino o solo nei nostri pensieri…
perché la fantasia fa di questi scherzi.E ognuno colloca il sogno dove e come vuole e i personaggi:
le principesse , i principi, le streghe cattive ,le fate,…la dea fortuna
…siamo noi a crearli , a riconoscerli e a viverli da soli o sognando in compagnia…….

un papà e una giovane mamma che dettero alla luce una bambina. Tutti rimasero incantati dalla bellezza della piccola principessa: aveva due occhi di velluto, la pelle color del miele, l’odore del mare dei Caraibi, una bocca come un paradiso. La piccola sorrideva beata di essere venuta al mondo e sua mamma ,che sembrava una bambina anch’essa tanto era giovane, giocava con lei come fosse la sua bambola , la sua compagna di giochi o la sua migliore amica.

Vennero poi anche altri fratelli e sorelle e lei,la più grande, crescendo ebbe degli obblighi nei confronti dei più piccoli , aiutò la sua mamma nell’accudirli, nell’intrattenerli e cercò di dare il buon esempio …per quanto le riusciva.

Il suo papà era un personaggio importante, riceveva re, regine E capi di Stato e ci teneva al decoro della sua Casa e al buon comportamento della sua famiglia. La piccola principessa adorava suo padre e per farlo contento frenava la sua voglia di sgaiattolare fuori a giocare con i compagni di strada, teneva sotto controllo il desiderio di fare a botte con i maschi quando pensava di dover dare una lezione, perché lei era battagliera, orgogliosa, vendicativa, forte e fiera.

Cresceva, amata da tutti e lei di rimando non era in grado di odiare; quando qualcuno le era troppo ostile, lei lo evitava cercando di farsi scivolare addosso le brutte sensazioni …così le avevano insegnato..perché il comportamento ha le sue regole da rispettare: evita lo scontro, difenditi con classe.

Ah, ma non sempre riusciva a far contento suo padre e in quei momenti tutti i suoi avi, rimescolati insieme in un crogiolo di razze e storie, esplodevano…forse la fierezza della principessa africana, il coraggio del pirata portoghese, la passione degli antichi italiani….. tutto questo e anche di più in un fiume incontenibile di parole e di ribellione Poi si pentiva di aver perso il controllo, non lo ammetteva orgogliosa com’era, ma non si perdonava il lasciarsi andare, perché così le era stato insegnato e perchè amava far contento il suo papà

La piccola principessa cresceva…imparava a vivere in città diverse, imparò culture , storie ,conobbe genti di ogni provenienza e di ogni razza, capì che il gesto, il sorriso, lo sguardo erano universali e permettevano di comprendere al di là delle parole, che potevano essere diverse in ogni luogo e talvolta artefatte, strumentali, vuote e incomprensibili.

Comprese l’importanza della dolcezza, della tenerezza, della bontà, della condivisione e della complicità.

Ma l’altra parte di sé ,quella più selvaggia, più ribelle, più libera ogni tanto faceva capolino. E allora correva dalla mamma per confidarsi, rassicurarsi, raccontare, sognare.

Sognava di diventare attrice,forse per dar spazio e voce alle mille sfaccettature della sua personalità e forse perché oltre che principessa voleva vivere altre storie,altre vite; la vita dei suoi avi che avevano attraversato il mare burrascoso e pieno di pericoli pur di appropriarsi del sogno di una nuova opportunità , che le avevano insegnato che i desideri si realizzano con tenacia e coraggio o gli altri che erano vissuti nella selvaggia e meravigliosa Africa dai tramonti inebrianti e dai deserti incandescenti , che le avevano trasmesso la fierezza di sopravvivere sulla realtà ostile,o gli altri ancora della meravigliosa terra d’Italia :Paese di inventori e di artisti d’eccezione, che le permettevano di cogliere il bello pur nella quotidianità difficile e banale.

Sognava il suo Principe azzurro e se lo immaginava con gli occhi chiari color del mare, la pelle lucente, amante del parlar sciolto ,distante ed enigmatico come deve essere un principe…ma tenero,dolce, comprensivo e complice al di là di ogni cosa E sua madre la rassicurava dicendo” lo incontrerai il tuo principe ,i tuoi occhi parleranno per te,ascolterai il tuo cuore e i dubbi si dissolveranno.Non fidarti delle apparenze , non aver fretta, vai a fondo ,vai al cuore delle persone e lo riconoscerai… perché vicino a lui ti sentirai radiosa come una regina”

E poi la nostra Principessa amava danzare. Nella danza dimenticava ogni cosa,il suo corpo si liberava con movenze feline e aggraziate allo stesso tempo.Nella danza perdeva il senso del tempo e dello spazio, ritrovava intensamente se stessa , finalmente libera di dar spazio al desiderio di volar via e di raggiungere i sogni. Perché il ballo è pura espressione del corpo,comunicazione con gli altri attraverso movimenti e gesti che non hanno bisogno di interpreti ,mediatori solo della musica che è una creazione dell’anima.

La nostra Principessa cresceva, conquistava i cuori e imparava a difendersi

Un bel giorno ,di qua dal mare, decise di entrare in una casa magica, quasi un castello incantato, dove il tempo era blindato,dove era vietato guardare fuori ,dove nessuna notizia del mondo poteva arrivare. Gli altri da fuori potevano vedere ogni cosa si facesse, potevano inviare messaggi ,parlare,consigliare …ma tu no..non potevi sapere,né ascoltare.

A milioni potevano ammirarti o denigrarti, imparare ad amarti e conoscerti nel profondo,non potevi sapere. Eri sola con te stessa e con le avversità che questa vita poteva nascondere,con personaggi mai conosciuti prima , inconsapevole di chi dietro la maschera ci fosse realmente..

E questa casa infatti nascondeva tanti personaggi travestiti da giullari, folletti, streghe,maghi,principi,fate ,orchi…..Il gioco consisteva nell’arrivare alla fine,sopravvivendo, senza farsi troppo male E la sfida non aveva regole se non quelle imposte dalla propria coscienza.

La fatica era scoprire chi ognuno fosse: il folletto chi era in verità……. il giullare era solo divertente o un abile alchimista….. come difendersi dalle streghe……l’orco si era travestito da principe e il principe vero dov’era….la fata?….. possibile non ci fosse una fata?

E allora venne la Dea Fortuna,perché se si lotta con tutte le proprie forze e si lotta correttamente, con lealtà , non è possibile che Lei non venga.

Le indicò la strada; dette alla nostra Principessa il coraggio di affrontare le streghe tanto da cacciarle dalla casa magica , l’aiutò a smascherare l’orco vendicativo rendendolo inoffensivo, le consigliò di giocare con il giullare e con il folletto facendoseli spesso amici, le permise di guardare al di là della maschera e di riconoscere il vero Principe.

Lei lo percepì pian piano dalle risposte del suo cuore,gli altri ,da fuori, lo lessero dagli occhi,dagli sguardi, dalle gesta .
E Tutta la casa divenne ancor piu’ magica, e chi li guardava e sapeva leggere queste cose, rimaneva incantato da tanto amore e tanta delizia…. E la magia si espanse perché coloro che guardavano a loro volta profusero delizia ad altri e ad altri ancora. E Nacquero amicizie,condivisioni, parole magiche e fantastiche poesie …..e altre principesse ,ancora piccole, poterono godere di questa storia e di questa tenerezza trovando il coraggio di sognare perché la Dea Fortuna aveva vinto contro tutti.

E Noi siamo qui oggi a ricordarla questa magnifica favola, avendo compreso che i sogni possono trasformarsi in realtà…non sempre, ma qualche volta sì e allora dobbiamo aiutarla la Dea Fortuna con coraggio e speranza.

Il Principe e la Principessa sono usciti da quella casa e da quando sono usciti loro, questa ha perso significato e mai più lo ritroverà, perché erano loro a renderla magica.

Si amano follemente,ora, fuori da occhi indiscreti; tentano di nascondersi per non rendere invidiosi gli Dei,perché temono che un amore così possa essere fugato se reso troppo pubblico Ma le persone che sono state contagiate da tale sentimento riescono a scovarli ovunque,con affetto e discrezione e li amano perché loro creano magia ovunque si trovino.




- Elenù -