Amava il tramonto,
quando il cielo si colorava di splendide sfumature di
rosso e arancio e i gabbiani urlavano tra le onde del
mare che ruggivano schiantandosi contro gli scogli,
liberando in superficie uno strano brillio. Solo un
pomeriggio di fine estate riusciva a dipingere così
cielo e mare, a congiungere un sole che tramonta ed una
luna, che nasce.
Lui era lì, seduto su
quello scoglio, con la sua tela e i suoi pennelli, per
cercare di imprigionare quello scenario che ogni giorno
sapeva regalargli nuovi colori.
Un leggero venticello, accompagnava i movimenti
decisi della sua mano, mentre lo sguardo andava oltre
l'orizzonte a scoprir i momenti di quel attimo. E fu
allora che vide una figura in lontananza che si
avvicinava. I suoi passi nudi sulla sabbia lasciavano
orme delicate, che erano accarezzate lentamente dalle
onde del mare. Il suo esile corpo avvolto in un pareo
rosa sbiadito, sembrava volteggiare, inebriato dalle ali
dei gabbiani, che si spiegavano in tutta la loro
bellezza per cercare di liberarsi nel vento come una
danza.
Aveva la testa lievemente abbassata, ma grazie alla
brezza marina che le scompigliava i capelli, lunghi
riccioli scuri, che sembravano adornare la sua testa
come una nera corona, si poté vedere il suo viso chiaro,
luminoso come una luna piena in una notte d'estate.
Decise di ritrarla
sulla tela e le sue dita sembravano volare con quei
pennelli, tanto era l’armoniosità e la semplicità con
cui scorrevano nel rappresentare quella figura.
Lei si voltò di
scatto, quasi a sentirsi osservata e con un passo deciso
arrivò davanti a lui.
Poté vederla meglio,
aveva due labbra piccolissime, rosse come rubini, i suoi
occhi erano stupendi, piccoli diamanti che brillavano
come stelle in cielo e a guardarli era come leggere il
romanzo della sua vita. Una vita fatta di tante
sofferenze, che solo il tempo avrebbe potuto assopire e
regalarle quel po' di serenità che cercava.
La sua mano si fermò,
non riusciva più a dipingere. Sentì una strana forza che
l'attraeva verso di lei. Aveva paura, sentì soggezione
di fronte a quella donna bellissima. Lei guardandolo in
viso, si accorse di quel timore e voltando il suo
sguardo sul mare disse :”lui offre sempre magiche
suggestioni. Guardarlo e sentirne i profumi placa ogni
cuore e regala una serenità unica. Il mare è come la
vita, a volte calmo e placido, in pace con se stesso,
altre volte tempestoso ed arrabbiato, e sempre nasconde
misteri inspiegabili ed impenetrabili. Sa essere
specchio profondo dei sentimenti di chi respira con il
cuore e guarda con l’anima.” Quelle parole lo fecero
sobbalzare.
Si sentiva rapito
dalle emozioni come un ragazzino al suo primo amore. Era
da tanto, troppo tempo che non provava
tali sensazioni. Lei era stata capace di risvegliarlo da
un lungo letargo del cuore cui l’avevano condannato i
tanti amori sbagliati della sua vita. Doveva
riappropriarsi dei propri sentimenti relegati fino a
quella sera in un angolo nascosto della sua anima.
Si guardarono a
lungo, senza parlare. Il silenzio era rotto dalla voce
dei gabbiani e dallo sciabordare del mare. Quante cose
avrebbe voluto dire a quella donna, ma non sapeva cosa
fare. Avrebbe voluto abbracciarla in quel momento,
sentire il calore del suo corpo, sentire il profumo
della sua pelle. Sembrava tutto un sogno e aveva paura
che a qualsiasi suo gesto o parola tutto sarebbe
svanito.
Ma una forza dentro di lui, lo
fece andare oltre i suoi timori. Era inutile voler
fuggire da tutto quello, perché forse quell'attrazione
era così naturale che impedire il suo corso voleva dire
andare contro al loro destino, ma lui aveva deciso di
non credere più al destino, perché ogni volta che
aveva creduto che una persona fosse destinata a lui
tutte le volte si era sbagliato. Ora sapeva che nessuno
fa parte di nessuno e ognuno sceglie come vivere e con
chi vivere.
Allungò una mano e
sfiorò quella della donna. Lui la guardò e vide i suoi
occhi illuminarsi di una strana luce accompagnata da un
sorriso che avvolse tutto il suo volto e, senza dir
parole, ricambiò la stretta di quella mano. Erano
felici. Con la melodia delle loro emozioni e il fiato
del mare, il ritmo lento delle onde e quello frenetico
dei loro cuori, camminavano a piedi nudi l'uno nelle
orme dell'altra, mentre un raggio di luna proiettava le
loro mani unite. Lì in quel tratto di costa, in cui il
mare fa l'amore con la terra, la baciò. Sentì il suo
respiro e sentì le sue mani sulle spalle. Rimase
immobile e lasciò che quelle mani l’accarezzassero. Il
suo cuore batteva forte e lentamente si appoggiò al suo
petto e lui l’abbracciò. Avrebbe voluto fermare il
tempo. Cancellare ogni ricordo nella sua mente e vivere
quel momento di pace. Fra le sue braccia si sentiva al
sicuro, protetta. Quell'uomo le aveva riaperto il cuore,
l’aveva fatta sentire viva, senza sapere che anche lui
provava le sue stesse sensazioni. Entrambi non volevano
pensare ad altro in quel momento, solo a loro due. Si
erano incontrati per caso ed ora erano lì, in quell’angolo
di mondo, cercando di rubare un po’ di felicità l’uno
dall’altra. I loro sogni e i loro desideri si erano
incontrati, e senza chiedersi nulla vissero quel
momento.
Il mare era calmo e
il cielo si stava colorando di rosa. Le prime luci
dell’alba sfiorarono il suo viso, l’aria era fresca e il
grido dei gabbiani arrivò alle sue orecchie. Aprì con
lentezza gli occhi e si vide da solo. Lei non c’era più.
Un bagliore lo colpì.
Era il riflesso dei raggi del sole che si stampavano
sulla tela appoggiata ad uno scoglio. Si avvicinò al suo
quadro e lo prese. Quella figura che lui aveva impresso
là sopra, era stata sbiadita dagli schizzi delle onde
del mare. Rimase a guardarla a lungo mentre la sua mente
lo riportò ai momenti meravigliosi di quella notte in
cui si erano amati intensamente.
Ora non gli restava
che ammirare la sua opera, dipinta per sempre sul suo
cuore.
Non avrebbe potuto
dipingerlo che lì, perché non si dipinge un sogno. Un
sogno è un sogno e, al risveglio, s’imprime solamente
sulla tela del cuore, in un’immagine
che il tempo non può sbiadire né consumare. Il
capolavoro dei sentimenti vive e palpita in noi,
donandoci la stessa emozione di un tempo ogni volta che
il pensiero si riaccende di quei colori e di quelle
linee incancellabili.
Strinse la tela per un attimo
al suo petto e con un gesto voluto, ma delicato la gettò
in mare lasciandola cullare dalle onde. Quelle onde che
ora stavano accarezzando i suoi passi nudi, che si
allontanavano sulla sabbia, sabbia che non trattiene
quel che è stato…la marea cancella le impronte di una
storia finita portandola lontano tra le onde, già pronte
ad essere ingoiate dal mare della vita. E tra le dita
scorrono via i granelli muti che nulla possono
raccontare. Ma nel cuore restano per sempre le emozioni,
le carezze, il calore e tutto ciò che abbiamo vissuto.
Resta il ricordo dolce come una carezza, un ricordo
incancellabile che ancora profuma la vita, cullandoci in
una malinconia dolorosa che sembra non passare mai e che
non vorremmo abbandonare mai, perché ci appartiene ed ha
il sapore dell’amore perduto.
Mariassunta |