Alle Origini del Mondo
 
 
Alle origini del mondo il cielo e il sole erano due meravigliosi dei che vivevano fuori dall’olimpo perché  era impossibile la loro appartenenza ad uno spazio e ad un tempo definito.

Erano intoccabili ed inafferrabili perfino dagli altri dei  che per questo diventarono invidiosi

Erano talmente lontani  e irraggiungibili che alla fine vissero in un connubio totale tra loro senza curarsi di nessun altro;da loro nasceva la vita e non ci sarebbe stato il dio del vento se  non lo avessero voluto  né quello del mare.

E non essendoci  il dio del mondo, non  sarebbe esistito il dio della guerra  né quello della saggezza né tanto meno quello dell’amore; quest’ultimo tra gli dei era quello più fragile, volava sugli umani senza orpelli né vestiti , armato solo di un arco e di una freccia

Soltanto lui era amico del cielo e del sole perché aveva compreso quanto necessari fossero agli altri seppur inafferrabili e questo  piccolo dio s’impossessava del cielo  e si riscaldava  al sole volteggiando  felice.

Solo lui ebbe l’esatta percezione dell’immensità del cielo; questi non aveva né inizio né fine, era distante e vicinissimo, lo toccavi ma non lo afferravi mai, era ovunque, ovunque  si fosse.

Talvolta minaccioso, altre celestiale ed amico, comunque mutevole, comunque indispensabile.

Gli umani si perdevano nel guardarlo, inventavano storie pur di scoprirne le regole che lo governavano e le notti i racconti diventavano magie , perché lassù nel cielo comparivano milioni di stelle che di giorno  tutte insieme si trasformavano in un unico sole.

E questo sole illuminava ogni cosa e dava la vita e la toglieva, per tutti intoccabile e inavvicinabile tranne che per il cielo.

Le genti non finivano mai di scrutare per comprendere meglio il passato , la nascita di ogni cosa,  e inventare il futuro.

Gli altri dei e  gli umani guardavano attentamente e il cielo e il sole perché c’era la percezione che la vita dipendesse dal loro umore e i destini di tutti governati da questi elementi incomprensibili ai più e lontani

Tanto il cielo era avvolgente e fulgido quanto il sole imperscrutabile ; di quest’ultimo  ne sentivi il calore ma era impossibile da guardarsi ad occhio nudo ; erano destinati ad appartenersi, l’uno impercettibile  l’altro troppo vivo, l’uno senza spazio e l’altro assolutamente definito, l’uno scrutabile da ogni luogo della terra e l’altro inosservabile, l’uno che vive perché c’è l’altro che esiste.

Ambedue dovevano dosare il loro potere  perché loro che offrivano  la vita   potevano anche  minacciare  la morte.

Gli altri dei si stancarono di vivere in sudditanza e nella precarietà , misero il dio della scienza al loro posto e li cacciarono dall’olimpo.

Fu costretto ad andarsene anche il dio dell’amore perché non c’era più posto per lui, anche questi risultava ingovernabile: senza  tempo, senza definizione, senza regole certe.

Passarono mille e mille anni il cielo e il sole si erano trasformati in umani ed  avevano generato milioni e milioni di persone.

Era compito del dio dell’amore farli ritrovare e scoccare la freccia fatale

Due giovani qui sulla terra  percorrevano la loro strada lontani l’uno dall’altra.

Lui aveva gli occhi color del cielo, lei era bella come il sole.

Ma non sapevano chi erano né a chi sarebbero appartenuti , perché nessuno  ha questa percezione finchè non incontra il proprio cielo o il proprio sole e solo nel tempo  della consapevolezza si comprende che non c’è cosa più giusta che essere lì  ; anche quando il  senso  della passione  e della scoperta si attenua , rimane  il tempo della tenerezza, dell’amore, della complicità, della mancanza , della presenza e dell’appartenenza

Che hanno ugual valore se non di più.

 I due giovani , appunto, si scrutarono, sentirono nascere l’interesse per l’altro, ma non si scoprirono all’istante ;

provarono attrazione ma si spaventarono, colsero le difficoltà di un avvicinamento e vissero anche  l’invidia degli altri.

Avvertirono prima le caratteristiche pericolose che l’altro poteva  rappresentare  poi  compresero che la magia poteva nascere, che il sole poteva riscaldare senza bruciare, che il cielo nella sua immensità poteva anche contenere . Andarono oltre le apparenze, ebbero pazienza e tenacia   Mostrarono coraggio nel cercarsi e nel rincorrersi, attesero, si nascosero, si rivelarono e si riconobbero

E lui disse : “sei bella come il sole”

E lei rispose: “ te amo mi sielo”

Lui cantò dolci melodie, lei bruciò ancor di più e fu un crescendo di testimonianze di amore e di passione

 Il dio dell’amore aveva  scoccato la sua freccia .

E  coloro che  seppero vedere nascere questo amore e rinnovarsi l’incontro trepidarono pieni di commozione 

Il dio dell’amore si era scelto un impegno faticoso, trovare  ogni cielo e unirlo al suo sole affinchè si potesse ricreare l’incantesimo , farli risalire all’olimpo e trasformarli in dei

 E’ certo che può accadere così anche ad  ognuno di noi, quando si trova la felicità , perché chiunque può essere cielo o sole e in ogni tempo e in ogni luogo è lecito incontrarsi e salire con coraggio sulla vetta della magia

Elenù

 


 




 
 

 

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