LA PARTENZA PER LA CACCIA
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-ULRICO:
Caro cavalier, che fratello non di sangue, ma di cuor, sempre mi
fosti, io t'affido questa corte, che non abbia a muoversi un fil di vento
senza che tu non ne conosca il senso. Prendi ogni decisione in mia assenza
e guarda la donna mia dai perigli contro cui s'infrange talvolta la sua
incoscienza: è bella, giovane ed ardita, segui sempre il suo passo, così
che non possa procurarsi alcuna ferita. -ODINO:
La
tua volontà, o sire, è il mio destino -ULRICO Di te ho fiducia, o prode Odino: vegliasti la mia adolescenza quando ancora l'età avevi per l'incoscienza, e quando i padri nostri, beate siano le loro anime nel grembo del Dio più alto, ci lasciarono dopo la cruenta battaglia che per il fiume Paal vincemmo allora, tu fosti l'ombra dell'anima mia e in te sempre vidi la virtù e la potenza che cingono il capo dell'onestà
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-ODINO: Ulrico, grande sire, voi siete la vita di questa corte e illuminato è il vostro comando: la gioia e il benessere scorrono in noi senza alcun vanto e ciò grazie alla saggezza che in voi è deposta, e un grande onor è per me servir la vostra Legge. |
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-VALNESIA:
Che Dio vi benedica o sire, padrone mio. |
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continua. . . .