
La leggenda del Serpente piumato
leggenda Azteca
Quetzalcoatl, il dio serpente, signore della
creazione, del sapere e del vento, era il re della
città degli dèi. Era totalmente puro, innocente e
buono. Nessun compito era troppo umile per lui.
Spazzava persino i sentieri degli dèi della pioggia,
così che essi potessero venire a portare acqua alla
terra.
L’astuto fratello di Quetzalcoatl, Tezcatlipoca, il
dio dei guerrieri, del cielo notturno e del fulmine,
era infuriato per la sua assoluta bontà. Così
decise, con alcuni amici, di fargli un brutto
scherzo, trasformandolo in un furfante in cerca di
piaceri. “ Gli daremo un volto ed un corpo umani !”
sogghignò. Mostrarono a Quetzalcoatl il suo nuovo
aspetto umano in uno specchio fumoso. Appena
Quetzalcoatl vide il suo nuovo volto, si sentì
posseduto da tutti i desideri materiali che
affliggono il genere umano. Allora Quetzalcoatl
gridò inorridito “ Non sono più adatto ad essere un
re! Non posso comparire davanti al mio popolo in
questo modo! ” Il dio chiamò a sè Xolotl, il coyote.
Questi era legato a Quetzalcoatl come fosse la sua
stessa ombra, gli fece un manto di piume verdi,
rosse e bianche prese dall’uccello quetzal. Gli fece
anche una maschera di turchesi, una parrucca e una
barba di piume blu e rosse. Poi gli dipinse le
labbra di rosso, colorò la fronte di giallo e fece
in modo che i suoi denti sembrassero quelli di un
serpente.
Quetzalcoatl assunse così le sembianze del
leggendario serpente piumato. Ma Tezcatlipoca aveva
pensato a uno scherzo da fare al fratello. Gli diede
del vino, dicendo che era una pozione per curare la
sua malattia. Quetzalcoatl, che non aveva mai bevuto
alcolici, si ubriacò. Mentre era stordito,
Tezcatlipoca lo convinse a fare l’amore con sua
sorella, Quetzalpetatl. Quando ritornò in sé,
Quetzalcoatl si vergognò amaramente di quel che
aveva fatto. “ Questo è un giorno funesto! ” disse,
e decise di morire. Quetzalcoatl ordinò ai suoi
servitori di fare una cassa di pietra, poi vi si
stese e rimase lì dentro per quattro giorni. Infine
si rialzò e disse ai suoi servitori di riempire la
cassa con tutti i suoi tesori più preziosi e di
sigillarla. Detto questo il dio si recò sulla riva
del mare e lì indossò il manto di piume di quetzal e
la maschera di turchesi. Poi si diede fuoco, e di
lui non rimase più niente, a parte le ceneri sulla
spiaggia. Da queste ceneri sorsero degli uccelli
favolosi che salirono al cielo, i quetzal, appunto.
Quando morì Quetzalcoatl il sole non sorse per
quattro giorni, poiché il dio era sceso nella terra
dei morti con Xolotl per vedere il padre,
Mictlantecuhtli. Quetzalcoatl disse a suo padre che
era venuto a prendere le preziose ossa che custodiva
per popolare la Terra, e il signore dei morti
acconsentì. Quetzalcoatl e Xolotl presero le ossa
preziose e ritornarono nella terra dei vivi.
Quetzalcoatl spruzzò il suo sangue sulle ossa e
diede loro la vita. Le ossa divennero il primo
popolo, i Toltechi. Il dio insegnò al genere umano
molte cose importanti. Egli trovò il mais, che era
custodito dalle formiche, e insegnò agli uomini a
coltivarlo. Insegnò agli uomini come lucidare la
giada, come fare tessuti e creare mosaici. Ma
soprattutto insegnò loro come misurare il tempo e
capire le stelle, e stabilì il corso dell’anno e
delle stagioni. Alla fine giunse il giorno in cui il
serpente piumato dovette lasciare che gli uomini se
la cavassero da soli. Quando quel giorno sorse,
apparve nel cielo la stella Quetzalcoatl, ovvero il
pianeta Venere. Per questo il dio è chiamato Signore
dell’Alba. Alcuni dicono che Quetzalcoatl andò verso
est su una zattera di serpenti, ma un giorno
tornerà.
(un ringraziamento a chi l'ha inviata)
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