Si chiude qui, ormai è finita
La triste favola della mia vita.
Vacui gli sguardi, spenti i riflettori,
assenti i suoi unici veri attori.
Il Bene e il Male in un solo corpo
che ora giace riverso al suolo.
L’eterna lotta tra il nulla e l’infinito
cancellati da una Signora che non demorde
e tutti ci aspetta al suo triste convito.
Piangono i volti del gregge straziati dal dolore,
piangono gli uomini lacrime di convenienza
tutti in fila al lavacro della coscienza.
Falsi pianti e meccanici sorrisi:
germi di cupidigia, germi d’ipocrisia
trovano terreno fertile nell’umanità incoerente
capace solo di regalare
false lacrime al mio funerale.
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