Guardami


Guardami,
perché sarà l’ultima volta.
Le mie mani ti avrebbero voluta stringere,
le mie labbra baciarti,
ma i miei occhi dentro ai tuoi
saranno solo un ricordo d’inquiete stagioni.
Parto,
volo col vento, rincorro stagioni
perse negli anni,
cerco me stesso in un altro quando;
nei fondi di caffè leggo il mio destino:
“straniero, non è questo il tuo cammino”.
È tempo di partire,
odo le campane suonare a morto
mentre petali di rosa ti avvolgono
e braccia ti stringono,
labbra ti baciano.
Cacciato dalla mia stessa superbia
e dal mio non saper vivere,
ti lascio una canzone
per ricordare questo cantastorie.
Parto,
non so quando ritorno:
forse mai,
forse un giorno.
Cercami,
trovami,
amami;
sottraimi all’esilio
e conquisteremo il mondo.

Genseriko (21.12.2005)


 

in sottofondo il brano "Luce" di Elisa