LA REGINA VA DALLO SPEZIALE

 

La carovana col Re era appena partita, che alla Regina già non parea valer più tanto la sua vita, e scambiandosi con la fedele serva d'abito, fuggì di soppiatto dalle dorate stanze che gli parevan ora nude, troppo spoglie, come alberi che innanzi al freddo perdon una per una le proprie foglie.

Alla porta di Mustafin, speziale di corte assai riverito, giunse essa affannata e bussando disse:

 

VALNESIA:    Aprite o Mustafin, mio fedele mago, aprite perchè sotto spoglie di serva si veste la Regina i cui malanni avete sempre curato

 

MUSTAFIN:    O mia Regina, quale affanno vi induce alla mia umile dimora, quale misteriosa paura traveste il sole del vostro sguardo sempre così sereno e chiaro, celandolo dietro nubi di presagio assai amaro?

 

VALNESIA:    Dammi o mago la più potente delle venefiche erbe tue, che possa addormentar per sempre le pene del mio cuore

 

MUSTAFIN:    Che dite o mia Regina? Qual angoscia tormenta dunque le vostre ore?

 

VALNESIA:    Io tradii la fiducia del mio amore cercando amore in cima al vento: ma il vento è nulla, tu lo sai o Mustafin, e io non oso respirarne il suo sapor ancora

 

MUSTAFIN:   Qual opera ingrata mi chiedete o mia Signora!

 

VALNESIA:    Ascoltate le mie parole Mustafin, ascoltatele per favore, perchè il Sole non splende più nel cielo del mio cuore, e non c'è speranza che sorga in esso come nuova alba, fatemi addormentare vi prego, lasciate che i miei sogni cerchino nell'ombra della luna sorte migliore e miglior fortuna

 

Scese lo speziale le scale del suo antro e dopo breve ricomparve e nella mano tenea un grigio flacone ripieno di latice bianco.

 

MUSTAFIN:    Ecco a voi, o mia Regina, se voi berrete questa sera da codesta fiala, non sorgerà mattina e nella notte sarà forse, come voi dite, più libero il vostro cuore di cercar la pace che è figlia dell'amore; ma portate in voi le parole del vostro più umile servitore: se solo un lontan bagliore potranno scorger i vostri occhi in questa notte, ebbene vi prego rendetemi la fiala intera e seguite d'esso le misteriose rotte, perchè per quanto grandi appaion monti e nubi, nulla lo è abbastanza per oscurar in tutto il cielo il bagliore anche d'un unico raggio.

 

VALNESIA:    Grazie o mago mio fedele, non abbiate per voi a temer salute, perchè niuno saprà qual mano la Regina conduce a questo viaggio

 

MUSTAFIN:    No Regina mia, la mia età mi dà coraggio, e se voi berrete, Mustafin vostro servo all'indomani pure berrà e nel viaggio verso l'ignoto accompagnerà il vostro divino passo, perchè pace non potrebbe certo avere più, sapendo che la sua missione per portar sereno deve oscurar il Sole

 

Fuggì la Regina col suo flacone in mano, mentre il ciel ancora viveva nella luce della sua diurna ora.

 

Continua . . . .

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